In un contesto in cui la politica pone l’accento sulla spinta alla crescita delle imprese e del sistema produttivo e le imprese si interrogano su quali saranno le conseguenze delle politiche economiche decise sia a livello nazionale che internazionale, in prossimità della chiusura dell’esercizio ed in attesa di eventuali modifiche che potrebbero dare ancora più appeal alle attuali normative di supporto alla crescita economica, penso che possa valere la pena riepilogare le principali caratteristiche degli strumenti principe che hanno accompagnato lo slancio degli investimenti degli ultimi tre anni.
Mi riferisco all’agevolazione del super ammortamento e dell’iper ammortamento “Industria 4.0” ed alla Sabatini Ter, misure che in ottica di revisione, anche alla luce delle anticipazioni sulle discussioni relative alla prossima manovra, potrebbero diventare norme strutturali per lo sviluppo delle imprese ed il rafforzamento dell’economia.
La normativa che prevede il super ammortamento e l’iper ammortamento hanno lo scopo di sostenere ed incentivare le imprese ad effettuare investimenti in beni strumentali nuovi (siano essi materiali che immateriali) e che siano funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale del processo produttivo.
La legge di stabilità del 2018 prevedeva:
– l’agevolazione del super ammortamento a tutti i titolari di reddito di impresa prevedendo una maggiorazione del 30% del costo di acquisizione di beni strumentali nuovi, acquistati o in leasing. Tale maggiorazione ai fini fiscali, incide sulla determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni leasing;
– l’agevolazione dell’iper ammortamento per gli investimenti in beni materiali nuovi ad alto contenuto tecnologico volto a favorire i processi di trasformazione tecnologia (Industria 4.0), prevedendo una maggiorazione del costo di acquisizione del 150%, permettendo quindi di ammortizzare ai fini fiscali un valore pari al 250% del costo di acquisto. Anche per l’iper ammortamento l’agevolazione interessa sia gli acquisti che i leasing. Per poter usufruire di tale maggiorazione l’impresa doveva produrre una dichiarazione da parte del legale rappresentante (autocertificazione resa ai sensi del D.P.R. n. 445/2000) oppure una perizia tecnica giurata rilasciata da un perito o un ingegnere iscritti nei rispettivi albi professionali per acquisti superiori ad Euro 500.000. Tale perizia doveva attestare che il bene possedeva le caratteristiche previste dalla normativa (allegati A e B della legge di stabilità del 2017).
Entrambe le agevolazioni si applicano fino al 31.12.2019 per gli investimenti effettuati nel 2018 purché gli ordini siano stati accettati dal fornitore alla data del 31.12.2018 e alla medesima data sia stato effettuato il pagamento di acconti in misura non inferiore al 20%.
Le due agevolazioni sono state ripristinate con il Decreto Crescita del 01.04.2019 (D.L. n. 34/2019) ma con alcuni distinguo:
– per il super ammortamento è stato confermato il coefficiente di maggiorazione del 30% ponendo però un tetto a Euro 2,5 milioni per l’investimento agevolabile
– per l’iper ammortamento l’agevolazione è fruibile unicamente per investimenti in beni strumentali nuovi Industria 4.0, come previsti dall’allegato A della legge di bilancio 2017. L’agevolazione per gli investimenti effettuati dal 01.01.2019 prevede i seguenti scaglioni:
1. 170% per gli investimenti fino a Euro 2,5 milioni
2. 150% per gli investimenti oltre Euro 2,5 milioni e fino a Euro 10 milioni
3. 50% per gli investimenti oltre Euro 10 milioni.
E’ richiesta sempre l’autocertificazione del legale rappresentante ovvero la perizia giurata per gli acquisti per importi superiori ad Euro 500.000, come previsto dalla legge di stabilità del 2017.
Super e iper ammortamento potranno essere usufruiti in relazione ad investimenti completati entro il 31.12.2019 o comunque investimenti ultimati entro il 30.06.2020 (per il super ammortamento) ovvero entro il 31.12.2020 (iper ammortamento) nel caso in cui entro il 31.12.2019 l’ordine sia stato accettato dal fornitore e sia stato pagato un acconto pari al 20% del costo del bene.
Le imprese che godono dell’iper ammortamento possono usufruire del super ammortamento nella misura del 40% per i beni immateriali (software e sistemi IT) indicati nell’allegato B della legge di bilancio 2017.
L’agevolazione del super ammortamento e dell’iper ammortamento non pregiudicano il ricorso anche alla Sabatini-ter, che spetta solo alle micro, piccole e medie imprese, e prevede un contributo del Ministero dello sviluppo economico (MISE) a fronte di finanziamenti bancari e in leasing erogati da banche e società di leasing aderenti per investimenti con importi compresi fra Euro 20.000 e Euro 4 milioni e per la durata massima di 5 anni.
Il contributo riconosciuto è determinato in misura pari al valore degli interessi del finanziamento calcolati convenzionalmente su un finanziamento della durata di 5 anni e di importo coincidente con l’investimento ad un tasso di interesse annuo pari al 3,75% per i beni materiali e immateriali rientranti tra gli investimenti Industria 4.0 e al 2,75% per quelli non rientranti in tale agevolazione.
Il vantaggio per l’impresa consiste in una riduzione del costo del finanziamento pari al contributo ricevuto e qualora l’impresa goda di un alto standing creditizio, e quindi dell’applicazione di tassi d’interesse molto contenuti , potrebbe addirittura ottenere un differenziale positivo.
Esemplificando, se l’azienda potesse ottenere dalla banca un finanziamento a 5 anni per un investimento 4.0, con un tasso annuo dell’1% ed accedesse alla Sabatini Ter, realizzerebbe un ricavo netto del 2,75% per anno per il quinquennio parametrato al piano di ammortamento.
Le due fattispecie di agevolazione sono fra loro cumulabili e consentono insieme di recuperare anche oltre il 70% dell’investimento nel caso di iper ammortamento e oltre il 35% dell’investimento in caso di super ammortamento.
Il Documento Programmatico di Bilancio 2020 prevede una rimodulazione del super ammortamento e dell’iper ammortamento su base triennale al fine di stabilizzare le agevolazioni fiscali per Industria 4.0 e si articola nel seguente modo:
– estensione al triennio dell’iper ammortamento con una super valutazione del 170% dei beni nuovi, strumentali, materiali e ad alto contenuto tecnologico atti a favorire processi di trasformazione tecnologica in chiave Industria 4.0 e in maniera sostenibile ed ecocompatibile;
– estensione al triennio del Super ammortamento con una supervalutazione del 130% degli investimenti in beni strumentali nuovi. Per chi beneficia dell’iper ammortamento possibilità di fruire della supervalutazione del 140% per gli investimenti in beni strumentali immateriali (software e sistemi IT).
Il Documento Programmatico di Bilancio 2020 prevede anche la stabilizzazione degli incentivi per Industria 4.0 e di aumentare la competitività delle imprese in situazioni di vantaggio attraverso il rifinanziamento delle agevolazioni previste dalla cd “Nuova Sabatini” cumulabile con l’agevolazione dell’iper e super ammortamento.
Considerato che siamo a novembre ed i piani di investimento delle aziende per il 2019 dovrebbero essere ormai chiusi, pur in presenza di vantaggi che probabilmente con la manovra 2020 dovrebbero essere rinnovati anche se con un ridimensionamento, alla luce delle riflessioni svolte, potrebbe essere utile riconsiderare , ove possibile, una accelerazione o una anticipazione di investimenti futuri effettuando gli ordinativi entro il 31.12.2019 con possibile consegna dei beni entro il 31.12.2020 ovvero 30.06.2020 in modo da beneficiare appieno degli attuali incentivi.
Un’ultima considerazione riguarda la cumulabilità di tali norme agevolative con altre norme che, seppur su piani differenti, consentono alle aziende di usufruire di consistenti vantaggi economici. si tratta del credito di imposte per Ricerca e Sviluppo, del Patent Box, del credito di imposta formazione 4.0, degli incentivi per start up e PMI innovative, del Fondo centrale di garanzia, dei Contratti di sviluppo e degli accordi per l’innovazione.
C’è da augurarsi che il sostegno alle imprese, che ha fatto registrare tassi notevoli di crescita degli investimenti e quindi ha consentito di contenere gli effetti della decrescita del nostro sistema imprese, possa continuare anche in futuro pur con il rigore che deve contraddistinguere la loro applicazione ed il sistema dei controlli per evitare distorsioni del mercato. Diversamente, non potremmo permetterci di subire fermi o perdite di slancio degli investimenti anche in settori trainanti, in presenza di indicatori economici che vedono il sistema Italia un’altra volta in affanno.