È boom per il gettito delle addizionali Irpef regionali e comunali: +52% in un decennio. Nel 2018 l’incasso ha raggiunto i 17,3 miliardi di euro, pari al 10,6% dell’intera torta Irpef. L’onere medio su chi è soggetto a questo tributo aggiuntivo è così balzato a 568 euro annui (367 nel 2009). Il balzello colpisce 30 milioni di contribuenti, tre quarti del totale.
Lo si ricava da un’analisi di Elexia, network di avvocati e commercialisti che raggruppa 40 professionisti di Milano, Roma e Firenze. Dallo studio emergono sorprese e paradossi.
“Le addizionali sono state introdotte alla fine degli anni ’90 per avviare l’autonomia finanziaria degli enti locali”, osserva Alberto Di Fresco, partner di Elexia, “Ma nel tempo si sono trasformate per i contribuenti in un aggravio sempre più pesante, specie per i redditi medio-alti”.
Regioni e Comuni, infatti, hanno via via inasprito le aliquote delle addizionali, senza che nel contempo ci fosse alcuna riduzione dell’Irpef destinata allo Stato. E in futuro si profila un ulteriore rincaro, dovuto ai margini ancora disponibili rispetto a quanto previsto dalla legge di bilancio del 2011. Una volta passata l’emergenza Covid, l’appetito di sindaci e presidenti di Regione potrebbe risvegliarsi, e le aliquote salire ancora. La corsa inarrestabile delle addizionali potrebbe così proseguire.
Roma superstar con oltre 1.000 euro per contribuente
Considerando la combinazione delle due addizionali, comunale e regionale, Roma ha il record fra i capoluoghi di regione. Nella capitale l’onere pro-capite per chi è soggetto alle due imposte è stato nel 2018 di ben 1.027 euro annui, circa il doppio della media nazionale. Seguono Milano (900), Torino (852) e Bologna (776).
In coda Bolzano, con appena 108 euro, Trento (298), Aosta (405) e Firenze (504).
Il risultato medio risulterebbe più basso, avverte la ricerca Elexia, considerando l’intera popolazione di contribuenti; ma così non rifletterebbe il peso reale delle addizionali, che va riferito a chi effettivamente le paga.
Il sistema delle addizionali, mette in luce l’analisi di Elexia, è una vera e propria giungla. Regioni e Comuni hanno introdotto nel tempo un ampio ventaglio di aliquote e fasce di esenzione, con migliaia di varianti.
Nel complesso, i contribuenti che versano le addizionali sono circa 30,4 milioni, ovvero quasi tre quarti del totale della platea di 41,4 milioni di soggetti Irpef. Le fasce di reddito più basse sono esentate dai tributi aggiuntivi locali. E chi ha figli gode di sconti.
Una giungla di aliquote, scaglioni e sconti
“Il risultato di questo complicato meccanismo”, osserva Alberto Di Fresco di Elexia, “è un’accentuazione della già spinta progressività, che finisce con il penalizzare le categorie di lavoratori a più elevata professionalità, sui quali già ricade gran parte del carico tributario complessivo”. Le addizionali, ricorda l’analisi di Elexia, si applicano, infatti, sull’intero reddito dei contribuenti assoggettati.
Fra le 19 Regioni e le due province autonome, il ventaglio delle aliquote è ampia. Al top troviamo il Lazio che ha una forbice che parte da 1,73% e arriva al 3,33% sui redditi più elevati, temperato però con una serie di riduzioni ed esenzioni per le fasce a basso reddito e i figli. Il Piemonte ha una forbice che va dall’1,62% al 3,33%, anche in questo caso con sconti ed esenzioni. In altri casi, come Sicilia e Veneto, l’aliquota è unica all’1,23% (sempre con riduzioni e sconti). La Valle D’Aosta parte da 0 e arriva all’1,23%. Sicilia e Valle d’Aosta hanno ridotto le aliquote nel 2020, in controtendenza con le altre Regioni.
A livello comunale, la griglia di aliquote, fasce di esenzione e sconti è vastissima, con una casistica variegata e in continua mutazione negli anni.
La corsa delle addizionali
Anno | Contribuenti soggetti ad addizionali (milioni) | Incasso addizionali comunali e regionali
(miliardi di euro) |
Peso % su totale Irpef | Onere medio pro-capite
(euro) |
2009 | 30,858 | 11,336 | 7,7 | 367 |
2018 | 30,395 | 17,277 | 10,6 | 568 |
Fonte: analisi Elexia su dati MEF, anno di imposta 2018
Nota: la media è riferita ai soli contribuenti soggetti alle addizionali
Roma e Milano al top del prelievo pro-capite combinato
Città | Contribuenti | Addizionali versate
(milioni di euro) |
Addizionale media |
Roma | 1.442.259 | 1.480,8 | 1.026,7 |
Milano | 787.645 | 708,9 | 900,13 |
Torino | 485.986 | 414,0 | 851,92 |
Bologna | 239.979 | 186,1. | 775,59 |
Napoli | 333.954 | 255,3. | 764,54 |
Campobasso | 23.971 | 16,5 | 689,09 |
Catanzaro | 37.587 | 24,6 | 656,29 |
Genova | 360.943 | 236,5 | 655,14 |
Palermo | 240.841 | 147,4 | 611,95 |
L’aquila | 38.833 | 23,5 | 604,43 |
Ancona | 56.691 | 34,1 | 602,15 |
Bari | 146.640 | 87,7 | 597,96 |
Perugia | 91.528 | 53,2 | 581,82 |
Cagliari | 79.217 | 45,7 | 577,14 |
Potenza | 33.114 | 18,3 | 552,56 |
Venezia | 154.677 | 84,6 | 546,82 |
Trieste | 124.389 | 65,5 | 527,03 |
Firenze | 218.497 | 110,0 | 503,52 |
Aosta | 20.870 | 8,4 | 404,71 |
Trento | 70.399 | 20,9 | 297,61 |
Bolzano | 65.568 | 7, | 108,60 |
Fonte: analisi Elexia su dati MEF, anno di imposta 2018
Nota: la media è riferita ai soli contribuenti soggetti alle addizionali