Il decreto legislativo 254 del 30 dicembre 2016 attuativo della direttiva Europea n. 95/14, impone alle imprese di interesse pubblico (società quotate, enti creditizi, compagnie assicurative e altre entità che come tali siano state designate dagli Stati membri), che occupano più di 500 dipendenti, l’obbligo di predisporre il Bilancio di Sostenibilità, ergo la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario o non financial and diversity information, sulle proprie iniziative in ambito ESG.
Nella divulgazione delle informazioni di sostenibilità, le imprese potranno basarsi su standard nazionali (come il ricorso agli indicatori già elaborati attraverso una procedura partecipata ed in uso attraverso la piattaforma del MISE), dell’Unione europea o internazionali.
I principali ambiti che le aziende dovranno rendicontare saranno:
- il modello aziendale di gestione ed organizzazione delle attività dell’impresa (231/2001);
- le politiche praticate dall’impresa, comprese quelle di dovuta diligenza, i risultati conseguiti tramite di esse ed i relativi indicatori fondamentali di prestazione di carattere non finanziario;
- i principali rischi che derivano dalle attività dell’impresa, dai suoi prodotti, servizi, rapporti commerciali, incluse, le catene di fornitura e subappalto;
- l’utilizzo di risorse energetiche, distinguendo fra quelle prodotte da fonti rinnovabili e non rinnovabili, e l’impiego di risorse idriche.
- le emissioni di gas ad effetto serra e le emissioni inquinanti in atmosfera;
- l’impatto attuale e prevedibile sull’ambiente nonché, ove opportuno, sulla salute e la sicurezza, associato ai fattori di rischio;
- aspetti sociali e attinenti alla gestione del personale, le azioni poste in essere per garantire la parità di genere, le misure volte ad attuare le convenzioni di organizzazioni internazionali e sovranazionali in materia, e le modalità con cui è realizzato il dialogo con le parti sociali;
- rispetto dei diritti umani, le misure adottate per prevenirne le violazioni;
- lotta contro la corruzione.
Attenzione che, se gli amministratori degli enti omettono di depositare la dichiarazione individuale o consolidata di carattere non finanziario o indicano in essa fatti non veri, sono passibili insieme ai componenti dell’organo di controllo, di elevate sanzioni pecuniarie da un minimo di € 20.000 a € 150.000, comminate a seguito di ispezioni da parte della Consob.